contattaci |
Ecco alcune delle proposte pervenuteci, che ci sono sembrate particolarmente interessanti.
Fateci sapere anche la vostra importante opinione, inviando un' e-mail a: info@arsmaiora.it
Avventura
Quando siamo immersi in uno spirito d'avventura, ci muoviamo come bambini. Fiduciosi, usciamo dall'oscurità della foresta ed entriamo, passo dopo passo, mossi dal nostro senso di meraviglia, nell'ignoto.
In verità, l'avventura non ha nulla a che fare con studi strategici, mappe, programmi e organizzazione. L'avventura può essere vissuta ovunque, a casa o in ufficio, in un luogo selvaggio o in città, durante un progetto creativo o nella nostra relazione con gli altri. Ogni volta che ci muoviamo in ciò che è nuovo e ignoto con lo spirito fiducioso di un bambino - innocente, aperto e vulnerabile - perfino la cosa più piccola che la vita ci presenta può diventare una grande avventura.
Mousikos
La musica è l'arte e la scienza dei suoni nel tempo.
Si tratta di arte in quanto, etimologicamente, il termine musica deriva dall'aggettivo greco μουσικός/mousikos, relativo alle Muse -figure della mitologia greca e romana- riferito in modo sottinteso a tecnica, anch'esso derivante dal greco τέχνη/techne. In origine il termine non indicava una particolare arte, bensì tutte le arti delle Muse, e si riferiva a qualcosa di "perfetto".
Ora, si sa, la perfezione è un concetto del tutto personale che deriva dall'interpretazione soggettiva della realtà data dalla cultura e religione di appartenenza, dalla storia personale, dal luogo in cui siamo cresciuti e da come siamo stati educati e, perché no, da un retaggio sociale o dalla moda del momento.
Esprimere la perfezione attraverso la propria creatività è già perfetto. Ascoltare della musica mentre si compie l'atto creativo è farsi ispirare da tutte le arti.
L'opera presentata avrà il nome di un brano musicale... (e qui volendo scatta l'operazione cuffiette)
Il Silenzio
“Si può entrare in contatto con le persone anche senza parlare.[...] c'è un modo di entrare in contatto tra esseri umani più percettivo e affidabile della parola, fatto di sguardi, silenzi, gesti e messaggi ancora più sottili; è il modo in cui un essere umano nel suo intimo risponde al richiamo di un altro, quella silenziosa complicità che nel momento del pericolo dà alla muta domanda una risposta più inequivocabile di qualsiasi confessione o argomentazione...”. Sándor Márai(1900-1989), scrittore e giornalista ungherese.
Entrare in contatto con l'altro, dunque, attraverso il gesto silenzioso e assolutamente personale di stendere un colore sulla tela, di catturare un'immagine, di plasmare la materia... Entrare in contatto col prossimo nel tentativo di esprimere un concetto, una provocazione, una sensazione, viaggiando dentro se stessi, esplorando il silenzio assordante che può esistere dentro l'atto creativo.
Mai dire Maya 1
Ma davvero il 21 dicembre 2012 finirà il mondo? Senza offesa per i signori Maya, ma avremmo altri progetti...
Dando per scontato che non finirà un bel nulla, vorremmo dar risalto a quanto di positivo avrà invece inizio in questa strana fine d’anno.
E ce ne saranno, di nuovi inizi: vite, opere, stagioni, amori...
Quante cose potete immaginare che inizieranno il giorno della teorica fine del mondo?
Le esporremo in una mostra, dal 21 dicembre in poi (Maya permettendo)...
Mai dire Maya 2
Secondo il calendario Maya, l’attuale Età dell’Oro (la quinta), terminerà nel 2012. La Terra, infatti, subirà una variazione dell’inclinazione assiale rispetto al piano dell’ellittica del sistema solare. Ciò provocherà scenari apocalittici, descritti dallo storico Immanuel Velikvosky nel suo libro "Earth in Upheaval":
"...Un terremoto farebbe tremare il globo intero. Aria e acqua si muoverebbero di continuo per inerzia, la Terra sarebbe spazzata da uragani e i mari investirebbero i continenti (...) La temperatura diverrebbe torrida e le rocce verrebbero liquefatte, i vulcani erutterebbero, la lava scorrerebbe dalle fratture nel terreno squarciato, ricoprendo vaste zone. Dalle pianure spunterebbero come funghi le montagne, che continuerebbero a salire sovrapponendosi alle pendici di altre montagne e causando faglie e spaccature immani.
I laghi sarebbero inclinati e svuotati, i fiumi cambierebbero il loro corso, grandi estensioni di terreno verrebbero sommerse dal mare con tutti i loro abitanti. Le foreste sarebbero divorate dalle fiamme e gli uragani e i venti impetuosi le strapperebbero dal terreno... Il mare, abbandonato dalle acque, si tramuterebbe in un deserto. E se lo spostamento dell’asse fosse accompagnato da un cambiamento nella velocità di rotazione, le acque degli oceani equatoriali si ritirerebbero verso i poli e alte maree e uragani spazzerebbero la Terra da un polo all’altro. Lo spostamento dell’asse cambierebbe il clima in ogni luogo (...) nel caso di un rapido spostamento dell’asse terrestre, molte specie di animali sulla Terra e nel mare sarebbero distrutte e la civiltà, se ancora esistesse, sarebbe ridotta in rovine".
Ma davvero il 21 dicembre 2012 finirà il mondo? Senza offesa per i signori Maya, noi di Ars Maiora avremmo altri progetti, come una mostra che raffiguri quanto erroneamente prospettatoci.
La bellezza dell’uomo qualunque
Per parecchi secoli a rappresentare la bellezza della persona qualunque – escludendo santi e divinità – è stato chiamato il sesso maschile.
Presentato senza pudori sua garbata e muscolosa nudità per tutto l’evo antico, l’uomo ha tenuto banco a lungo.
Poi, una misteriosa oscillazione del pendolo dei gusti artistici ha portato a celebrare la bellezza del corpo femminile, che occhieggia florido e svestito dalle tele della modernità.
E il maschio nudo? Perché è sparito? È forse diventato brutto di colpo?
Riscopriamo (in tutti i sensi) l’uomo contemporaneo, con la sua integrale, complessa, a volte complessata, ma innegabile bellezza.
La foglia e la via
Mobilità sostenibile, ovvero conciliare la comprensibile esigenza di spostarsi con il rispetto dovuto alla natura.
Il muoversi “verde” come alternativa alla congestione del traffico.
Lo spauracchio della paralisi, che ci stritolerà se non impariamo a muoverci in modo più responsabile.
Il presente e il futuro della natura in cui ci muoviamo, e del nostro muoverci in essa, legati a doppio filo.
Dove andremo e finire? E soprattutto, come ci andremo?
Bella Italia, strane Sponde
Arrivarci, alle nostre sponde, per tanti è un’esperienza spesso drammatica.
Per chi torna, può essere un sollievo o uno sconforto.
Per chi approda, una gioia, o solo la fine dell’indicibile.
E dopo? Cosa succede, cosa si teme, cosa si può o non può dare per scontato?
Italia: un paese che cambia, e di molto, a seconda della prospettiva di chi lo guarda.
E che cambia anche grazie a queste nuove prospettive.